Il contesto
Sempre più spesso l’offerta di servizi sanitari e farmaceutici include prestazioni ricadenti nell’area del sociale, e, analogamente, le nuove prospettive nell’organizzazione dei servizi sociali fanno riferimento a servizi che si situano, border line, tra il sanitario ed il sociale; un contesto complesso, dinamico ed incerto che sta imponendo al sistema della sanità dei cambiamenti sempre più significativi.
L’eterogeneità dell’intervento pubblico nelle diverse regioni italiane e la complessiva insufficienza dell’offerta di servizi per la cura della persona nel nostro Paese, carenza rilevante soprattutto se rapportata al quadro europeo, costringono il sistema istituzionale ad individuare, velocemente, strategie innovative.
Si rende, quindi, necessaria la definizione di un nuovo approccio integrato alle politiche sanitarie e farmaceutiche, che coinvolga competenze e culture diverse, le diverse istituzioni pubbliche e i soggetti sociali, le diverse politiche (dell’immigrazione, dell’abitare, della mobilità, della formazione, oltre ovviamente a quelle sociali, sanitarie e farmaceutiche).
Risulta fondamentale un approccio aperto, che garantisca l’integrazione (mettendo in stretta relazione percorsi di cura e assistenza ospedalieri, sanitari e sociosanitari territoriali, socio assistenziali), l’apporto complessivo di tutti i soggetti (sia con ruoli istituzionali che familiari), l’approccio solidaristico e la valorizzazione delle comunità locali (mettendo a valore le risorse umane delle associazioni e delle reti informali).
Nell’ambito della sottoscrizione dello stesso Patto per la Salute 2014-2016, viene rilevata la necessità di potenziare l’intero sistema di governance della sanità, di rivisitare gli assetti organizzativi dei servizi sanitari regionali, ma, soprattutto, di rendere economicamente sostenibile la tutela della salute e del benessere di 60 milioni di cittadini.